Kyoto, la capitale nipponica dell’arte antica, anche questo aprile si è tolta il kimono tradizionale e vestita di contemporaneità. Come? Indossando i milli colori KYOTOGRAPHIE, il festival di fotografia contemporanea – tenutosi a Kyoto dal 16 al 26 aprile 2017 – che ha visto protagoniste le immagini sensuali di Araki, i toni pop-fluo del duo Cattelan-Ferrari, i più sobri black&white del romantico René Groebli e le misteriosi grotte di Raphaël Dellaporta (solo per citarne alcuni). In occasione di KYOTOGRAPHIE, l’antica capitale del Paese del Sol Levante ospita alcuni degli artisti e fotografi più influenti sulla scena mondiale, assieme con altrettanti talenti emergenti in una sorta di “Fuori Salone” chiamato KG⁺.

Il fascino tradizionale della città, però, non viene perso anzi… tramite questo KYOTOGRAPHIE viene esaltato in modo sensazionale! Le locations del festival, infatti, sono i templi e monumenti più rinomati di Kyoto: dal castello di Nijō, al Museo Nazionale, da antichi magazzini di sake, ad abitazioni con tanto di giardini zen appartenenti a produttori di tessuti per kimono. La fotografia contemporanea entra in questi spazi e li riveste di una nuova aurea, al confine tra antico e moderno.

Alla base di questo geniale progetto ci sono Lucille Rayboz e Yasuke Nakanishi Ogino, una coppia formata da una fotografa francese innamorata di un’artista nipponico. Ed è da questo loro amore che nel 2011, subito dopo il tragico evento del terremonto che ha scosso l’isola nipponica, che Lucille e Yasuke decidono di far parlare il Giappone tramite un linguaggio universale, quello delle immagini.

Quest’anno il tema della quinta edizione del festival è appunto “LOVE”. Tale celebrazione dell’amore vuole metterne in risalto i concetti che ne stanno alla base. I due organizzatori vogliono rappresentare l’Amore a 180º, un amore che supera razze e religioni, confini ed ostacoli. Questo l’intento dei due organizzatori quindi: fare uno sharing del loro concetto di #LOVE attraverso la fotografia internazionale.

E ora anche noi di Wakapedia vogliamo condividere gli artisti e fotografi che più ci hanno fatto innamorare durante questo festival dedicato all’amore e all’arte, ecco di seguito i nostri 5 BELOVED ARTISTS:

TOILEPAPER: non possiamo che iniziare con duo Cattelan-Ferrari, che noi di Wakapedia abbiamo seguito passo passo dall’Italia fino Kyoto. La location “ASPHODEL”, dove Pierpaolo Ferrari ha parlato di fronte ad un pubblico di studenti ed appassionati, era tutta allestita in stile TOILEPAPER. Dal TOILET-shop al primo piano, ai gradini brandizzati che portavano ad una stanza interamente arredata con oggetti di arte e design realizzati dai due artisti italiani, fino alla room dove Pierpaolo ha intrattenuto il pubblico seduto sul un divano-bocca by Gufram in versione “dark girl” (con tanto di piercing!). Il tutto condito da un tocco di pazzia by TOILETPAPER dato dalla mirror ball e dal palo lap-dance al centro della stanza, in un’atmosfera surreale al confine tra un love hotel nipponico ed un night-club.

ARAKI: come non menzionare uno dei più famoso (e scandaloso) dei fotografi giapponesi! Nubuyoshi Araki ha portato una visione sensule del Giappone nel mondo, svelando tutti i tabù di una società restia nel farlo. Durante KYOTOGRAPHIE possiamo dire che Araki ha raggiunto il massimo del contrasto socità nipponica vs. cultura tradizionale, espondendo le sue opere, ben poco pudiche, niente po-po-di-meno-che nel più antico tempio zen della città, il Kenninji.

RAPHAEL DALLAPORTA: il giovane Raphaël, per più di 10 lunghi anni, ha fotografato le grotte di Pont-d’Arc, conosciute Grotte Chauvet situate nel sud della Francia (oggi considerate Patrimonio Mondiale dell’UNESCO). In questo luogo totalmente fuori dal tempo, il fotografo francese ha riscoperto i disegni paleolitici ed è riuscito a rappresentarli in modo totalmetne contemporaneo, con un allestimento tridimensionale in grado di teletrasportare il visitatore all’interno delle caverne.

YOSHIDA AKIHITO: questa è la struggente storia storia di un bambino giapponese cresciuto con la sua nonna, prendendosi cura di lei dell’infanzia fino a ai tempi dell’università. Poi un giorno, il giovane ragazzo prese il suo motorino e lasciò quella casa …non facendovi mai più ritorno. Il forografo, Yoshida Akihito, aveva iniziato a ritrarre questa storia quasi presagendo il suicidio del cugino. Le foto in mostra raccontano questa storia struggente e triste, ma al tempo stesso il fotografo è riuscito a trasmetterci un senso di intimità e tenerezza familiare.

KYOTOGRAPHIE SATELLITE: KG+

MARK VASSALLO: tutto attorno agli allestimenti ufficiali del festival internazionale di fotografia, satellitavano una miriade di piccole esposizioni di artisti minori. Il nostro preferito è stato Mark Vassallo, fotografo londinese rinomato per i ritratti still-life di fiori. In quest’occasione Mark ha rivestito i suoi fiori di un’aurea d’orata che ricorda gli antichi paraventi giapponesi. Le ricche fotografie black-and-white-on-gold hanno impreziosito l’umile dimora di una familglia di produttori di tessuti, e sono state esaltate dalla luce che filtrava dal giardino zen, rimbalzando sul tatami e sulla superfice in foglia d’oro delle foto floreali.

Article: Elisa Da Rin 

Photo: Yvan Rodic