Fondata nel 1927 alle porte di Milano, Cassina è un’azienda italiana specializzata nel design e nell’arredo. Il marchio si sviluppa nel Dopoguerra, passando dalla produzione artigianale a quella in serie e diventando un pioniere del design industriale. È in quel periodo che nascono i primi pezzi emblematici dell’azienda, come la sedia Superleggera di Gio Ponti o la poltrona in poliuretano espanso di Scarpa. Oggigiorno, alcune delle creazioni del marchio sono esposte nei più grandi musei del mondo, dal MoMa di New York alla Triennale di Milano.

Cassina si contraddistingue per la sua collezione impressionante, composta da riedizione di designer “storici” – tra cui Le Corbusier, Pierre Jeanneret e Charlotte Perriand – e da progetti realizzati in collaborazione coi più grandi architetti e designer di ogni decennio come Michael Anastassiades, Rodolfo Dordoni, Piero Lissoni, Vico Magistretti, Mario Bellini, Gaetano Pesce Afra & Tobia Scarpa e Philippe Starck. Sono le loro creazioni più rappresentative che, progressivamente, entrano a far parte dell’archivio storico I Maestri. Sono questi stessi capolavori che oggi ritroviamo “riattualizzati” in The Cassina Perspective. Elaborata nel corso degli ultimi cinque anni, questa “filosofia innovativa” consente di esplorare 120 anni di storia del design in un unico contesto. Le creazioni “classiche” sono armoniosamente integrate con oggetti e mobili realizzati da artisti contemporanei. Questa rappresenta una riflessione curatoriale autentica, che promuove un dialogo tra epoche e stili diversi in modo eclettico, gioioso e originale.

Questo nuovo linguaggio del marchio è ben rappresentato nel Cassina Store che ha riaperto lo scorso 21 ottobre. È proprio durante questa reopening che il team Wakapedia ha incontrato a Tokyo Luca Fuso, CEO di Cassina, e Patricia Urquiola, Art Director dal 2016.

Echoes, 50 years of iMaestri – Cassina ph: Agostino Osio

WAKAPEDIA’S CASSINA

Sono trascorsi più di dieci anni dall’ultima volta che abbiamo sfogliato un libro di storia del design, un’esperienza che risale ai giorni in cui eravamo studenti presso l’Università IULM per conseguire la laurea in Comunicazione nei Mercati d’Arte (sì, il tempo passa inesorabile!). Recentemente, grazie a Cassina, abbiamo avuto l’opportunità non solo di immergerci in un libro, ma di esplorare un universo incredibile che narra 120 anni di storia del design. Siamo state invitate nel loro nuovissimo store a Tokyo, un luogo che riflette in modo eccezionale l’universo caleidoscopico e variegato dell’azienda… un vero e proprio Wonderland di Cassina, che, a nostro parere, si avvicina molto allo stile di Wakapedia (con modestia!).

Per guidarci attraverso questo parco giochi del design, abbiamo avuto due guide eccezionali: Luca, il CEO di Cassina, che ha condiviso con noi la sua visione aziendale e i punti salienti del marchio, dal ricco archivio storico agli sviluppi futuri, tra nuovi talenti e innovazioni green. E che dire di Patricia, la vivace e visionaria Art Director? Abbiamo adorato il suo entusiasmo, la sua passione e la sua creatività senza limiti (e anche il suo leggerissimo accento spagnolo e le sue frasi punteggiate da “vale” e “mira”!).

Fate come noi e lasciatevi ispirare e trasportare nel meraviglioso mondo di Cassina attraverso questa intervista doppia… un’esperienza doppiamente appassionante!

4 Chaise longue à réglage continu, durable by Le Corbusier, Pierre Jeanneret, Charlotte Perriand

Wakapedia: Ragazzi, che bello essere qui con voi nel Cassina Wonderland! Ci fate davvero sognare coi vostri progetti tra design e architettura. Non solo a Milano, ma ora anche a Tokyo!!

Patricia: Vale (“bene” in spagnolo, ndr), siamo contenti di accogliervi qui! Il rapporto che Cassina ha col Giappone è lungo e prolifico; volevamo celebrare questa relazione e incarnare attraverso il rinnovo dello showroom la nuova dinamica del marchio. Questo store, ad immagine di quello che abbiamo a Milano, è più fedele alla vera essenza di Cassina, a cavallo tra modernità e contemporaneità.

Wakapedia: Cos’è per voi Cassina, come lo definireste?

Luca Fuso – CEO

Luca: Per me Cassina è un grande archivio, un’enciclopedia del design che attraversa 120 anni di storia. Cassina è una vera e propria istituzione, è il marchio che ha creato il design industriale in Italia e l’ha esportato in tutto il mondo. E, come ogni marchio dalla storia importante, Cassina è un brand la cui eredità per le generazioni future deve essere curata con la più grande attenzione.

Wakapedia: Avere così tanti Maestri intorno è come avere sempre in tasca un bigino di design! Per te Patricia che cos’è Cassina? 

Patricia: Ahahaha, mira (“guarda” in spagnolo, ndr), Cassina per me è un vero e proprio abecedario del design, ha creato oggetti mitici che ci accompagnano da decenni nella vita di tutti i giorni. In oltre 100 anni di storia, il nome di Cassina è stato associato alle creazioni di personaggi mitici e molto diversi tra loro – da Mackintosh a Charlotte Perriand – che hanno rivoluzionato il modo di abitare lo spazio quotidiano. Cassina esiste per ridare voce a loro, riattualizzandoli, ma anche per incoraggiare le nuove generazioni.

Cassina è, da sempre, un marchio che ama innovare e pensare fuori dagli schemi. In ogni decennio della sua storia, Cassina ha collaborato con grandi designer che si lanciavano in progetti nuovi e visionari. La forza dell’azienda è di avere un immenso archivio di opere dei Maestri del design che hanno saputo innovare alla loro epoca. Il nostro ruolo è di continuare a valorizzare il loro carattere dirompente e avanguardistico, allora come oggi. Come farlo? Proponendone una lettura diversa, producendo nuove edizioni dai colori inaspettati o con materiali innovativi, accostandoli a creatori contemporanei… è la nuova The Cassina Perspective!

Wakapedia: Parlate di creatività, di Grandi Maestri, di collezione… termini che si ritrovano spesso nel settore artistico. Qual è per voi la differenza, se ce n’è una, tra arte e design?

Luca: Per me l’arte può piacere anche se non ha funzionalità. Un oggetto di design riuscito, invece, deve essere piacevole da guardare, certo, ma anche funzionale. L’arte è fatta di pezzi unici. Il design deve essere disponibile e accessibile a molti. Anche se ci sono pezzi di design che sono vere e proprie opere d’arte, lo ammetto! Le barriere tra arte contemporanea e design sono porose perché entrambe le discipline testimoniano e accompagnano l’evoluzione della società di cui sono il prodotto.

Patricia Urquiola – Art Director

Patricia: Arte e design sono due discipline accomunate dalle nozioni di creatività e di sensibilità. Per me la funzionalità esiste in entrambi i mondi: l’arte contemporanea ha la “funzione” di farci riflettere ed entrare in risonanza con noi stessi. Il design ha una funzionalità legata all’uso quotidiano, ma anche emotiva: un oggetto riuscito non è solo una questione di ergonomia, ma anche di comfort mentale. La funzione cognitiva ed esistenziale esiste nell’arte come nel design.

Wakapedia: Patricia, tu che sei una persona molto creativa e sei Art Director di Cassina da vari anni, svelaci cosa ti ispira. Da dove viene tutta questa creatività!

Patricia: Mira, cerco di non farmi condizionare troppo dalla presenza dei Maestri, mi conservo uno spazio di libertà nelle ricerche. Traggo ispirazione da tutto ciò che vivo e che mi circonda: la natura coi suoi colori e le sue texture, i miei viaggi in giro per il mondo, l’artigianato e le tecniche ancestrali di creazione, dai ricami dell’Uzbekistan alla tessitura di certi paesi africani… le mie fonti sono tantissime e rispecchiano il mio eclettismo e il mio amore per gli accostamenti inediti e le rivisitazioni.

Quando creo non penso solo a fare qualcosa di bello o di confortevole, ma voglio immaginare uno spazio che non è stato ancora sperimentato. Ogni nuovo progetto è per me l’occasione di impiegare tecniche nuove e materiali innovativi. Come il tavolo Sengu, il cui piano è stato concepito a partire da una riflessione sulla ceramica giapponese, ma con l’impiego di una nuova componente molto più solida e resistente della ceramica tradizionale.

Sengu Sofa & Sengu Table by P. Urquiola

Wakapedia: Da bravo e grande imprenditore quale sei, Luca, spiegaci come scovare e promuovere i nuovi talenti del design.

Luca: Guardate, già negli anni Sessanta Cassina promuoveva i giovani designer che erano allora Scarpa, Bellini, Pesce e che sono ormai grandi Maestri. La differenza sostanziale è che oggi abbiamo accesso a molte più aziende, designer, continenti e risulta quindi più difficile identificare i veri talenti. A Cassina abbiamo creato il programma Patronage con lo scopo di individuare ogni anno uno o due giovani designer a cui diamo l’opportunità, non soltanto di disegnare un pezzo per noi, ma anche di esporlo in una mostra o un progetto specifico e quindi promuoverlo sul palcoscenico mondiale.

Stiamo sviluppando molto questa ricerca di giovani talenti perché è la filiazione di quello che ha già fatto Cassina nel passato: dare credito, voce e spazio creativo ai designer e architetti contemporanei che interpretano i bisogni della società attuale. E questi giovani saranno, speriamo, i grandi Maestri di domani!

Wakapedia: Il sogno di ogni designer in erba! Sempre parlando di orizzonti futuri, qual è per te la responsabilità del mondo del design sul tema della sostenibilità?

Luca: La sostenibilità riveste un ruolo centrale per Cassina, che nel 2019 abbiamo istituito Cassina LAB in collaborazione con il Politecnico di Milano, con l’obiettivo di riconsiderare il futuro del design e ridurne l’impatto ambientale. Ci proponiamo di superare l’atteggiamento frenetico dell’usa e getta, producendo oggetti destinati a perdurare nel tempo e creando prodotti suscettibili di essere riparati e riutilizzati in maniera diversificata. Inoltre, stiamo lavorando costantemente per integrare una sempre maggiore quantità di materiali riciclati e riciclabili. La progettazione dei nostri prodotti è concepita in modo che possano essere facilmente disassemblati al termine del ciclo di vita, consentendo il riciclo delle diverse componenti in modo separato.

Cassina ha introdotto un “indice di circolarità”, un punteggio che indica per ciascun oggetto la quantità di materiali riciclati contenuti e la possibilità di circolarità dopo l’uso. La sostenibilità non è più solo un’etichetta, ma un tema che permea tutte le nostre riflessioni. Costituisce il più grande contributo del design attuale alle generazioni future, incitandoci a riflettere su come migliorare i processi di produzione e consumare in modo più responsabile. Stiamo esplorando modalità per andare oltre, sfruttando i materiali di scarto per la creazione di nuovi oggetti.

Wakapedia: Sei stato molto chiaro, la questione della sostenibilità è una responsabilità di tutti, anche del design! Ultima domanda, d’obbligo, di Wakapedia!! Che cosa vi piace del Giappone?

Luca: Io del Giappone amo l’attenzione al dettaglio che non trova uguali nel resto del mondo. La cura dei particolari, anche nelle cose più piccole, mi ha sempre colpito e affascinato.

Dudet by P. Urquiola

Patricia: Io vengo qui da 30 anni e adoro il Giappone.  Alcuni dei miei prodotti hanno dei nomi giapponesi, perché questo paese è una fonte inesauribile di ispirazione per me. Tutto mi stimola e mi incuriosisce: dal piccolo negozio sotto casa ai templi maestosi, dall’eccitazione della città all’atmosfera zen delle zone rurali.

Parlavamo poco fa dell’importanza della circolarità nel design. Il Giappone è una fonte di ispirazione anche in questo. Penso, ad esempio, alla cerimonia dello Shikinen Sengu (che dà il nome a divano/tavoli che abbiamo qui in showroom). Questo rituale consiste nella ricostruzione periodica del Santuario di Ise, costruito in legno sacro, al fine di conservarlo sostituendone le parti che si deteriorano. La cerimonia serve a ricordare che tutto muore e risorge. Questa logica vale anche per il design: fare oggetti che si rivedono, si ripensano per diventare eterni; usare materiali di qualità e rigenerabili, strutture smontabili e riparabili. Ancora una bella lezione che ci dà il Giappone insomma!

Wakapedia: Grazie, è stato veramente un piacere prendere un caffè con voi. Sicuramente uno dei migliori e istruttivi della nostra vita. E l’abbiamo degustato ancora meglio essendo seduti sulla fantastica sedia DUDET Cassina progettata da Patricia, super comoda!

Patricia: Capite ora quanto è importante il comfort mentale?!

(risate)

Photo: Irei Yoshimitsu

 Description & Interview: Sara Waka

Edited by: Federica Forte