Nato nel 1956 nella prefettura di Yamanashi, Naoto Fukasawa è una delle figure più importanti del design giapponese contemporaneo. Dopo aver iniziato la sua carriera alla fine degli anni ’80 in una grande azienda americana di product design della Silicon Valley, Fukasawa torna in Giappone a metà degli anni ’90 e fonda poi il suo studio personale nel 2003. Diventa inoltre membro dell’advisory board del celebre marchio giapponese Muji per il quale crea uno dei suoi oggetti più famosi: un lettore CD da parete che oggi fa parte delle collezioni di numerosi musei al mondo, come il MoMA di New York e il Victoria & Albert Museum a Londra. Dopo aver lavorato con altri brand giapponesi come Hitachi e Panasonic, o la pregiata ebanisteria Maruni, Naoto Fukasawa inizia una serie di collaborazioni con grandi aziende italiane di design come B&B Italia, Driade, Magis, Artemide, Alessi, Boffi… perfeziona così il suo stile basato su arredi e oggetti sobri, dai volumi scultorei e dalle linee morbide e curve.

Professore universitario presso il Musashino Art University e presso il Tama Art University e autore di vari libri sul design come An Outline of Design (TOTO) e The Ecological Approach to Design (Tokyo Shoseki), Fukasawa ha ricevuto oltre cinquanta riconoscimenti prestigiosi, fra i quali l’IDEA Gold Award (USA), il Gold Award (Germania), il D&AD Gold Award (UK) e il Mainichi Design Award.

Nel 2022 ha curato e allestito la mostra Il giardino delle 12 pietre che riuniva le opere di dodici straordinari maestri artigiani: i Tesori Nazionali Viventi del Giappone. La mostra era organizzata nell’ambito di Homo Faber alla Fondazione Cini a Venezia, la cui seconda edizione era dedicata al Giappone e alla sua influenza sull’artigianato europeo. Ѐ in quest’occasione che abbiamo avuto il privilegio di discutere con lui della sua concezione del design: una disciplina universale il cui scopo è quello di rendere felici le persone creando spazi e oggetti che migliorino gesti e abitudini della vita di tutti i giorni.

Wakapedia’s Naoto Fukasawa

Bisogna ammetterlo, noi di Wakapedia siamo più ferrate in materia di arte contemporanea, mentre quando si parla di design abbiamo ancora molto da imparare (ci stiamo lavorando!).

Naoto Fukasawa è un grandissimo designer di fama internazionale ed era una delle figure di spicco dell’ultima edizione di Homo Faber, quindi volevamo assolutamente incontrarlo ed ampliare le nostre conoscenze in quest’ambito. Lo abbiamo incrociato varie volte a Venezia prima di intervistarlo e ogni volta ci chiedeva se avessimo ripassato le nozioni di base del design giapponese. Quando lo abbiamo incontrato non eravamo preparatissime ma Fukasawa è stato molto gentile, disponibile e paziente con noi (studentesse non proprio modello!). Fukasawa è un uomo semplice, pacato e molto zen, ma allo stesso tempo appassionato quando parla della sua concezione del design. Insomma, un professore che ci sarebbe piaciuto avere nei nostri anni universitari!

Wakapedia: Buongiorno Fukasawa-san! Piacere di conoscerla! In verità ci siamo visti quasi tutti i giorni durante Homo Faber… speriamo di non averla molestata troppo!!

Fukasawa: … dai almeno siete un bel gruppo di persone allegre (risate). Avete ripassato la storia del design giapponese?

Wakapedia: Sì!! Cioè un po’… in realtà siamo qui per imparare da lei! Quindi pensavamo di…

Fukasawa: Mi sembra un po’ una scusa, ma va bene per questa volta…

Wakapedia: (Respiro di sollievo) Ci parli del suo mestiere di designer e degli oggetti che progetta, sono tutti molto essenziali, come vuole lo stile giapponese, giusto?

Fukasawa: Essendo Giapponese, il minimalismo è nelle mie corde. Anche se penso che il design sia più focalizzato sulle persone piuttosto che influenzato da un paese o dalla sua cultura, è internazionale. Credo che il nostro ruolo di designer sia quello di essere in grado di lavorare in qualsiasi parte del mondo.

Wakapedia: Ha detto dei suoi progetti: “faccio uso dell’inconscio che si nasconde nella nostra vita quotidiana”; cosa la ispira esattamente?

Fukasawa: Aaaaah… ora vedo che vi siete documentate! Brave! (risate)

Wakapedia: Sì! Abbiamo appena ripassato (risate); da dove viene questa riflessione?

Fukasawa: Gli esseri umani fanno cose come camminare, mangiare e sdraiarsi… sono azioni quasi inconsce, giusto? Non ci pensiamo nemmeno, ma ci appoggiamo naturalmente nel posto più comodo. E’ un comportamento innato negli esseri umani che, secondo me, deve ispirare il modo di concepire gli oggetti. Alcune persone pensano che il design debba essere eccitante. Per me si tratta piuttosto di usare le cose senza pensarci, per facilitarsi la vita. Come avere tanti cucchiai e usare sempre lo stesso perché è il più comodo. Penso che il compito del design sia quello di creare questo tipo di oggetti.

Naoto Fukasawa x Alessi – Itsumo Cutlery

Wakapedia: Ma quindi se la priorità non è l’estetica ma il confort… qual è il confine tra arte e design secondo lei?

Fukasawa: Il design consiste nel creare oggetti al servizio delle persone. L’arte invece deve essere uno stimolo per le persone, non importa se è bella, buona o cattiva. Invece il design deve essere bello, piacevole e utile.

Wakapedia: In effetti.. tutti vorrebbero avere degli arredi e oggetti belli in casa, ma anche utili e comodi da usare! Qual è il messaggio che vuole trasmettere con le sue creazioni?

Fukasawa: Ho dei messaggi de trasmettere, ma allo stesso tempo non mi piace quando c’è bisogno di troppe spiegazioni. Quando una persona vede o usa il mio design/oggetto deve poter percepire intuitivamente il senso della mia opera. Questo messaggio implicito è essenziale: che ciascuno capisca la funzione di un oggetto nel momento in cui lo vede. Per me è anche importante che la relazione tra l’oggetto e l’utente sia soddisfacente. Una buona sedia, un bel divano, fanno sedere la persona in modo piacevole e sono anche belli da vedere esteticamente.

Wakapedia: Alla fine le cose che crea sono opere d’arte!

Fukasawa: C’è una forma d’arte diciamo, ma nulla di più.

Wakapedia: Quali sono secondo lei le differenze tra il design italiano e quello giapponese?

Fukasawa: Il design italiano è molto riflessivo nella sua fase concettuale. I designer italiani cogitano molto, dibattono e concepiscono filosoficamente la creazione di oggetti utili e belli. Il design giapponese invece, prende ispirazione da altri, è migliore nell’applicare le idee piuttosto che inventarle. Noi giapponesi sappiamo identificare un concept interessante, rimaneggiarlo e migliorarlo poco a poco.

Wakapedia: Homo Faber quest’anno è dedicato al Giappone. Come è stato coinvolto nell’evento?

Fukasawa: Essendo Homo Faber una manifestazione dedicata all’artigianato, il punto di partenza di questa edizione è stata la volontà di far conoscere in Europa i Tesori Nazionali giapponesi viventi che sono molto importanti in quest’ambito. Deciso il tema, gli organizzatori cercavano qualcuno che potesse guardare al design dalla prospettiva della cultura giapponese e al tempo stesso europea, così l’offerta è arrivata a me, che ho spesso lavorato in Italia. Inoltre, molti dei Tesori Nazionali viventi sono anziani, si sentivano più a loro agio con un giapponese e si fidavano di me. È un vero privilegio per me. In quest’epoca moderna fatta di rapidi progressi scientifici e tecnologici, è l’artigianato  – che definirei come un’ “attività dell’anima” frutto di passione, tradizione e dedizione – che preserva la parte umana della creazione.

12 Stone Garden Curated by Naoto Fukasawa – Homo Faber Event 2022

Wakapedia: È la prima volta che fa da curatore per un evento come Homo Faber? Ammettiamo che non ci siamo informate, su questo ci trova impreparate! (risate)

Fukasawa: In passato sono stato curatore di altre mostre, però non sono specializzato in questo ambito. Posso dire che ne so qualcosa su oggetti belli da mettere in mostra. Se no non farei il designer! (risate).

Wakapedia: Senza ombra di dubbio! Basta guardare la meravigliosa stanza che ha curato alla Fondazione Cini. E dopo Homo Faber, su che tipo di progetto le piacerebbe lavorare in futuro?

Fukasawa: Beh per il Salone del mobile a Milano ho sempre qualche progetto in serbo. Più in generale quello che vorrei fare è lavorare di più su un design non focalizzato sul singolo individuo ma destinato a un pubblico più ampio. Mi piacerebbe concentrarmi su progetti di design per migliorare gli spazi pubblici. Per esempio, vorrei riflettere su quali alberi piantare per ombreggiare un viale, su come migliorare ascensori, scale mobili… non credo che la gente presti molta attenzione al design di questi spazi, ma se un giorno uno spazio in cui passano sempre fosse improvvisamente progettato in modo interessante, penserebbero: “Caspita, quel piccolo cambiamento può fare davvero la differenza!” È questo che rende la gente felice, no? La vera felicità per me non è partire in capo al mondo per vedere un panorama mozzafiato, ma sono le piccole cose della vita quotidiana che ci rendono felici, come un po’ di comodità in più e la sensazione di essere a nostro agio.

Wakapedia: Ottima filosofia. Non vediamo l’ora anche noi di Wakapedia di sentirci felici e a nostro agio da qualche parte nel mondo e scoprire che è stato grazie a un suo progetto!

Fukasawa: Dovete essere voi in primis a rendervi conto che sono le piccole cose fanno la felicità.

Wakapedia: Che saggezza, grazie Prof, lo terremo a mente! (risate)

Hitachi Elevator – Naoto Fukasawa

 

Description & Interview: Sara Waka

Edited by: Federica Forte